Sabato 5 gennaio 2019 dalle ore 18:00 alle 23:59
Cala la notte a Montescaglioso. Il paese cede alla fatica della giornata e nella quiete della sera cerca riposo. Ma all’ improvviso un rumore lontano spezza il silenzio, si sente un suono di ferro stridere sulla pietra della strada; poi pian piano quel rumore si fa chiaro, le catene si avvicinano insieme a luci fioche ad illuminarle. Le lanterne si fanno più vicine, illuminano lunghe barbe giallastre, di loschi figuri. In mano catene spezzate e grandi aghi. Il rumore è assordante. Sono arrivati i Cucibocca!Siamo in Basilicata, a Montescaglioso (Mt), dove la notte del 5 gennaio rivive una tradizione antica, dalle origini incerte, unica in tutto il Sud.
Vagano in gruppi di tre per i vicoli del paese, indossano un pesante mantello nero, in testa hanno un grande cappello o un disco di canapa e il viso è nascosto da una lunga barba giallastra, bussano alle case per chiedere cibo reggendo in bella mostra un ago dotato di un lungo filo, con il quale minacciano di “cucire le bocche”. I bimbi ne hanno molta paura e si rifugiano tra le braccia di mamme e nonne e volentieri vanno a letto.
Non si sa da dove derivi questa figura del Cucibocca, secondo alcuni occorre far riferimento al calendario ortodosso- bizantino, per il quale il 5 gennaio è dedicato a S. Simeone lo Stilita, raffigurato sempre con una catena spezzata in mano. Altri invece credono derivi dal Dio del silenzio egiziano, Arpocrate, raffigurato proprio nell’ Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo, luogo da cui i Cucibocca iniziano il loro giro notturno. La sua figura è affrescata nella biblioteca, ha una lunga barba e il dito sulle labbra, per chiedere silenzio. L’ ago che i Cucibocca stringono in mano , il simbolo di cucire la bocca, potrebbe rappresentare la fine dei lunghi ed abbondanti pasti natalizi e l’ avvicinarsi della Quaresima, periodo di digiuno e rinunce. Infine i Cucibocca potrebbero rappresentare le anime del Purgatorio secondo una diversa rivisitazione, ipotesi non da escludere visto la credenza ancora viva in alcune zone, del ritorno nella propria casa nella notte del 5 gennaio, delle anime morte.